Libri di fotografia: Ore di Spagna
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Libri di fotografia: Ore di Spagna


Recentemente la casa editrice Contrasto ha ripubblicato il libro Ore di Spagna, bellissimo frutto della collaborazione di due giganti della cultura siciliana, Leonardo Sciascia e Ferdinando Scianna.

Il progetto di Sciascia di “girare un libro” sulla Spagna, risaliva addirittura al 1956, quando lo scrittore siciliano scriveva al proprio editore: “ Se potessi , andrei ora in Spagna : a “girare” un libro. Mi ci vorrebbe un giornale che mi inviasse, da solo - economicamente dico - non ce la faccio.”

Alla fine quel viaggio in Spagna lo fece, a spese sue, quello stesso anno. Ma non riuscí a trovare l’ispirazione necessaria per per scrivere il romanzo che aveva in mente. La Spagna di Franco lo aveva lasciato senza parole.

In Spagna tornó diverse volte, nella prima meta degli anni ’80, quando l’idea di girare un libro era ormai stata messa da parte. In questi nuovi viaggi, Sciascia era accompagnato dal fotografo suo conterraneo Ferdinando Scianna. E invece di scrivere un romanzo, Sciascia scrive racconti, appunti di viaggio, che verrano pubblicati sul Corriere della Sera e sul settimanale Epoca. Quelle annotazioni di viaggio furono raccolte e poi pubblicate per la prima volta nel 1988 con una nota introduttiva di Natale Tedesco, accompagnate da un corpus denso di immagini scattate da Ferdinando Scianna.

Un gioiello di testo e immagini: la collana In Parole dà nuova vita alle suggestioni di due grandi narratori del nostro tempo. La Spagna, quella terra geograficamente così vicina alla Sicilia, baciata dallo stesso sole e bagnata dallo stesso mare, non può che diventare un modus vivendi, e non un luogo da visitare con lo sguardo frettoloso del turista: una terra ricca di storia, letteratura, cultura e tradizioni. I dieci capitoli scritti da Sciascia e le oltre quaranta fotografie di Ferdinando Scianna rendono il racconto affascinante, mai prolisso e di incredibile interesse antropologico.

“Il giusto viaggiare è quello di non conoscere, nei luoghi in cui si va, nessuna persona o pochissime; di non avere commendatizie da consegnare e appuntamenti cui consegnarsi; di non avere impegni che con sé stessi, per vedere senza affanni le cose che abbiamo desiderato vedere e che di solito, almeno per me, non sono – di una regione, di una città – moltissime. Certo l’incontro con persone può anche funzionare come rivelazione di quello che si suol dire il genio del luogo; ma oggi un po’ meno ed è comunque meglio contemplare un tal genio nelle cose.” Leonardo Sciascia


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