Magnum Photos, storia di un mito
Il 22 maggio 1947 Robert Capa, il piú grande fotografo di guerra di tutti i tempi, va a pranzo con i reporter di fama mondiale Henri Cartier-Bresson, David Chim Seymour e George Rodger e con gli amici e colleghi William e Rita Vandiver e Maria Eisner, presso il ristorante del MoMa di New York. A quel pranzo Capa si presenterá con un’idea che cambierá la storia della fotografia. Da tempo Capa era tormentato da un cruccio : non accettava che le foto dei reporter che lavoravano per le agenzie dell’epoca, una volta consegnate divenissero proprietà della testata, senza alcun tipo di riconoscimento per chi le avesse scattate. Capa voleva fondare un nuovo tipo di agenzia fotografica che cambiasse il rapporto fra fotografo e committente, una società cooperativa che accogliesse l’arte dei migliori fotoreporter del mondo riconoscendo loro autonomia e diritto d’autore. L’agenzia avrebbe tenuto per se solo i negativi ed il compito di farsi carico dell’impaginazione e didascalia delle foto.
Alla fine del pranzo, innaffiato da un’ enorme bottiglia di champagne (da cui il nome dell’agenzia), nasce la Magnum Photos, l’agenzia che piú di ogni altra ha definito i canoni estetici dellla fotografia del ‘900 e contemporanea.
Nella foto un ritratto di Robert Capa
L’agenzia fu pensata fin dalla nascita in un’ ottica globale. Le fotografie dei quattro fondatori dovevano coprire tutte le aree piú importanti del pianeta. Fin dal principio, oltre alla sede principale a New York ,venne istituita una sede a Parigi e successivamente altre due a Londra e Tokyo ed ognuno dei fondatori avrebbe dovuto dedicarsi ad un' area diversa del pianeta .
Bresson "l’occhio del secolo", teorico del momento decisivo di una foto, partì alla scoperta dell’Asia regalando alla storia della fotografia gli scatti dei suoi viaggi in Cina, India, Indonesia e Birmania. Tra le testimonianze più importanti la morte di Gandhi e la vittoria del comunismo in Cina.
Seymur dedicò gli anni successivi alla fondazione ai viaggi in Europa, diventò presidente della Magnum nel 1954 a seguito della morte di Capa. Polacco, nato a Varsavia si fece conoscere con lo pseudonimo "Chim", fu da sempre impegnato nei principali teatri di guerra e come la guerra civile spagnola, in Cecoslovacchia e durante la seconda guerra mondiale come reporter per l’esercito statunitense dopo essere stato naturalizzato nel 1942. Il 10 novembre 1956, mentre documentava la Crisi di Suez fu colpito a morte dal fuoco di un mitragliatore egiziano.
Capa decise di rimanere in America mettendosi a disposizione della società e pronto a partire.Saltó su una mina nel 1954 mentre documentava la prima guerra d’Indocina
Nel corso della sua storia la Mangum Photos ha ospitato i nomi piú importanti della fotografia del ‘900, divenendo un’istituzione in capo fotografico e foto-giornalistico. Fra i nomi piú celebri, oltre a quelli dei fondatori, ricordiamo Joseph Koudelka, René Burri, SteveMcCurry, Martin Parr, Werner Bishof e molti altri. Uno dei nomi piú legati a doppio filo alla Magnum Photos é senza dubbio quello di Elliot Erwitt : nato a Parigi il 26 luglio 1928, anche lui da genitori ebrei, visse in Italia fino al 1938 e come Capa fu costretto ad emigrare negli Stati Uniti a causa dell’avvento del fascismo. I suoi studi di fotografia lo portarono ad intraprendere la carriera di fotoreporter freelance fino al 1953 quando riesce ad entrare nella Magnum Photos. Le morti precoci di Capa e Seymour lo portarono a ricoprire al soli ventotto anni il ruolo di presidente della Manum Photos, carica che ricoprì per tre anni.
L’ingresso dei nuovi membri nell’agenzia ha un rituale preciso e rigido. I membri effettivi della cooperativa si riuniscono una volta all’anno per valutare le nuove candidature. I candidati presentano un proprio portfolio, la commissione giudica ed assegna una nomination agli aspiranti idonei, alla seconda nomination consecutiva il reporter ha la possibilità di presentare un nuovo portfolio e una volta superato questo step diventa membro associato e deve attendere altri due anni durante i quali sarà affiancato ad un membro prima di poter chiedere di entrare a far parte dell’agenzia come membro effettivo ed avere diritto di voto delle successive candidature.
Nostante il difficile processo selettivo, la “presenza Italiana” in Magnum Photos ha avuto una discreta importanza. Oltre alla fondatrice Maria Eisner che aveva origini italiane negli anni collaborarono con l’agenzia nomi del calibro di Alex Majoli, Ferdinando Scianna e Paolo Pellegrin.
Proprio Maioli in Magnum dal 2001 diventa il primo presidente italiano dell’agenzia nel 2011.
L’ultimo Italiano ad essere riuscito ad entrare a far parte dell’universo Magnum Photos, dieci anni dopo Pellegrin, è stato nel 2015 il romano classe 83’ Lorenzo Meloni reporter giovane di talento impegnato in Medio-Oriente e Nord-Africa.
Lo scorso anno la Magnum Photos ha compiuto 70 anni e per l’occasione sono state organizzate mostre fotografiche in tutto il mondo, tre in Italia a Cremona, Torino e Brescia con l’esposizione delle foto che ritraggono la storia italiana degli ultimi settanta anni realizzate da venti fotografi diversi. L’agenzia vanta oggi della collaborazione di 60 trai i migliori fotografi del pianeta ed è impegnata, oltre a documentare come sempre gli eventi nei teatri di guerra attuali, nella collaborazione e produzione di progetti a livello internazionale.
Libri consigliati
Il libro celebra la visione, l'immaginazione e il talento dell'agenzia fotografica più illustre del mondo. Ogni fotografo di Magnum ha selezionato le sei migliori e più significative immagini di un altro "compagno di agenzia", commentando la sua scelta con un breve testo. Il risultato è questo libro: 413 immagini, accompagnate da aneddoti di vita, ricordi affettuosi e brandelli di storia raccontati dagli stessi protagonisti, i fotografi di Magnum Photos.