Vera Fotografia, a Roma la retrospettiva su Berengo Gardin
C’è tempo fino al 28 agosto per visitare a Roma, Palazzo delle Esposizioni, la mostra di Gianni Berengo Gardin dal titolo Vera fotografia. 50 anni di carriera in 250 fotografie che raccontano un artista ma anche la storia del paese.
Forse il più grande fotografo documentarista italiano in una mostra che è un’antologia e insieme un viaggio lungo città, territori e genti. La Vera fotografia è il suo bianco e nero.
In questa mostra romana, che è quasi una summa dell’opera di Berengo Gardin (classe 1930), quel qualcosa in più è dato dai grandi formati, scelti per l’occasione da amici del fotografo e affiancati agli altri scatti “classici” 30×40. 24 immagini con commento di intellettuali, artisti o colleghi, ma sicuramente amici di Berengo Gardin, che hanno voluto lasciare un segno e una testimonianza di cosa sia per loro il suo bianco e nero. Così Ferdinando Scianna e Sebastião Salgado, Maurizio Maggiani e Roberto Cotroneo, Marco Bellocchio e Carlo Verdone, Stefano Boeri, Renzo Piano, sono solo alcuni dei personaggi che hanno deciso di dare il loro contributo.
Il debutto della mostra è stato accompagnato dall' uscita del libro Vera Fotografia, edito da Contrasto,
che presenta, attraverso un percorso tematico e filologico insieme, una selezione di alcune delle opere di Gianni Berengo Gardin che hanno raccontato un’epoca e costruito una visione: dalla Venezia degli anni Cinquanta (la sua città) fino alle fotografie più recenti dedicate alle Grandi Navi sulla Laguna.
Vera fotografia è il timbro che autentica il retro di ogni stampa fotografica di Gianni Berengo Gardin. Ma soprattutto la chiave per farci comprendere quanto le sue immagini siano “vere” e non illustrazioni, come direbbe lui.
Non frutto di elaborate manipolazioni, ma frammenti di realtà colti da uno sguardo attento e partecipe.