Philippe Halsman, il fotografo di Salvador Dalì
Philippe Halsman è un fotografo famoso per i suo ritratti dell'amico Salvador Dalì e per aver inventato la tecnica del "jumping style" o "jumpology". Nato a Riga nel 1906 da una famiglia di origine ebraica, studiò ingegneria elettrica all' Università di Dresda. La sua giovinezza fu segnata dalla tragedia : nel 1928 Halsman fece un tour delle Alpi austriache durante il quale il padre, che lo accompagnava, morì in circostanze misteriose per gravi ferite alla testa. Halsman fu accusato di parricidio e condannato a 4 anni. La faccenda fu sfuttata dalla propaganda anti-ebraica e creò un dibattito internazionale nel quale intervennero anche Albert Einstein e Thomas Mann ( che difesero Halsman). Nel 1931 Philippe Halsmanfu rilasciato a condizone che lasciasse l' Austria.
Trasferitosi in Francia cominciò a lavorare come fotografo di moda per varie riviste, fra cui Vogue, ed iniziò a farsi un nome nel mondo della fotografia. Nel 1940 i nazisti invasero la Francia, e d Halsman riuscì a fuggire negli Stati Uniti grazie ad un visto ottentuo con l'aiuto di Albert Einstein. In America la sua carriera decollò: Halsman divenne un fotgrafo di famam mondiale, e realizzò più di cento copertine di Life. Si Nel 1958 venne inserito fra i World's Ten Most important Photographer. Conquistò il grande pubblico grazie ai ritratti di personaggi famosi, di cui riusciva a catturare la personalità come pochi altri. Nel 1952 realizzò due album fotografici su John Fitzgerald Kennedy.
Fu in quel periodo che inventò la tecnica del "jumping style", in cui ritraeva i soggetti nell'atto di saltare. In questo modo Halsman evitava che i soggetti assumessero espressioni del viso impostate e studiate, così da coglierne le caratteristiche più genuine ed autentiche.
Ma negli Stati Uniti avvenne anche un altro fatto destinato a dare la svolta alla carriera di Halsman : l'incontro con Salvador Dalì, col quale inizò una delle più lunghe e proficue collaborazioni artistiche del '900. Halsman e Dalì avevano vissuto a Parigi negli stessi anni ma, nonostante anche Halsman frequentasse il "giro" dei surrealsti, le loro strade non si erano mai incorciate. I due si incontrarono a New York nel 1941, città dove erano arrivati a distanza di pochi mesi, e dettero vita ad un sodalizo artistico durato 37 anni. Grazie alle numerose collaborazioni, le rispettive carriere artistiche si influenzarono a vicenda. Halsman, oltre ai numerosi ritratti del pittore spagnolo, realizzò molte fotografie ispirate al Surrealismo di Dalì, riuscendo a ricreare con la macchima fotografica il complesso e fantasioso immaginario del pittore. Nel 1972 Halsman descrisse così la natura della loro partnership artistica: "Almeno una volta all'anno ci incontravamo per giocare ad un gioco esilarante: creare immagini che non esistono, se non nella nostra immaginazione. Ogni volta che avevo bisogno di un soggetto straordinario per una delle mie pazze idee, Dalì si metteva gentilmente a mia disposizone. Ogni volta che Dalì immaginava una fotografia così strana da sembrare impossibile da realizzare, io trovavo una soluzione per realizzarla".