Tim Hetherington, una vita al fronte
Tim Hetherington ha sempre subito il fascino perverso della guerra : “ Cercare di capire la mia attrazione per i conflitti mi sta portando a ragionare su cosa voglia dire essere un uomo. Perche’ gli uomini sono attratti dalla guerra?”
Purtroppo, come per altri fotoreporter, questa attrazione gli e’ stata fatale. Nel 2011, appena quarantenne, ha perso la vita in Libia, colpito da un colpo d’artiglieria. Appena qualche mese prima aveva ricevuto una nomination all’ Oscar per un documentario sulla guerra in Afghanistan.
Anche se e’ stato descritto spesso come un reporter di guerra, Hetherington nel corso della sua carriera ha fatto molto di piu’.
Il suo curriculum ed i premi ricevuti raccontano di un fotografo e di un videomaker che ha coperto guerre e crisi umanitarie ad altissimi livelli. Era un noto ttivista per i diritti umani ed un innovatore nell’ utilizzo di vari media. Oltre che nel mondo della fotografia, ha rccolto grandi successi anche nel mondo del cinema e della televisione, avendo ricevuto una nomination all’Oscar per il documentario “Restrepo” , vinto due Emmy Awards, ed un primo premio al World Press Photo nel 2007.
Per Heteringhton non e’ mai stato sufficiente testimoniare gli eventi, per lui era importante viverli in prima persona. Ha speso quasi 8 anni in Africa Occidentale, ed ha vissuto in prima linea la guerra civile in Liberia. La sua profonda conoscenza del conflitto liberiano lo ha portato a diventare membro del Liberian Sanctions Commitee per il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite.
Nel 2007 fu incaricato da Vanity Fair di lavorare con lo scrittore Sebastain Junger per documentare la campagna americana nella valle del Korengal, in Afghanistan. L’incarico si prolungo’ per due anni, durante i quali Heteringthon ha prodotto una serie di lavori impressionante: dalla tradizionale copertura fotografica del conflitto ad un dettagliato studio multimediale sui soldati ( “Slepping Soldiers”), dal libro “Infedele” al documentario “Restrepo”.
Nel 2013, l’amico e collega Sebastian Junger, ha realizzato il film “Dalla linea del fronte”, in cui racconta la vita di Hetherington e la sua visione della fotografia.